Thursday, June 5, 2008

In requiem del nostro paese

La chiamavano bocca nera 
voleva la vita, voleva la vita, 
la chiamavano bocca nera 
metteva la vita sopra ogni cosa. 

Appena scese alla stazione 
nel paesino di Sant'Ilario 
tutti si accorsero con uno sguardo 
che non si trattava di un' italiana. 

C'è chi la violenza la fa per noia 
chi se la sceglie per professione 
bocca nera né l'uno né l'altra 
lei voleva pace e amore. 

Ma la vita spesso conduce 
a evadere la legge italiana 
senza troppo indugiare se il cliente 
ha il cuore libero oppure ha moglie. 

E fu così che dal primo giorno dello sbarco 
bocca nera si tirò addosso 
l'ira funesta dei razzisti  
a cui aveva invaso il paese. 

Ma i razzisti di un"paesino" 
non brillano certo in iniziativa 
le contromisure fino a quel punto 
si limitavano all'invettiva. 

Si sa che la gente dà buoni consigli 
sentendosi come Mussolini a Palazzo Venezia 
si sa che la gente dà buoni consigli 
se non può più dare cattivo esempio. 

Così una razzista immigrato lui stesso
senza lavoro e senza voglia
si prese la briga e di certo il gusto 
di dare a tutti il consiglio giusto. 

E rivolgendosi agli stolti
li apostrofò con parole argute: 
"l' invasione della nostra terra sarà punito- 
disse- dall'ordine costituito". 

E quelli andarono dal commissario 
e dissero senza parafrasare: 
"quella schifosa è troppo nera
più di un pezzo di carbone". 

E arrivarono quattro gendarmi 
con i pennacchi con i pennacchi 
e arrivarono quattro gendarmi 
con i pennacchi e con le armi. 

La giustizia non è una dote 
di cui sian colmi i carabinieri 
e quella volta a prendere il treno 
l'accompagnarono volentieri. 

Alla stazione c'erano tutti 
dal commissario al sagrestano 
alla stazione c'erano tutti 
con occhi violenti e il bastone in mano, 

a insultare chi per un poco 
senza pretese, senza pretese, 
a insultare chi per un poco 
portò un' altra cultura nel paese. 

C'era un cartello giallo 
con una scritta nera 
diceva "Addio bocca nera
bruci in un forno o vada in galera". 

Ma una notizia un po' originale 
non compare in alcun giornale 
come una freccia dall'arco scocca 
vola veloce di bocca in bocca. 

E alla stazione successiva 
molta più gente di quando partiva 
chi mandò un fanculo, chi gettò un cazzo
chi si prenota per due schiaffoni. 

Persino il parroco che non disprezza 
fra un miserere e un'estrema unzione 
il male effimero del razzismo
la vuole espulsa dal paese. 

E con il sindaco in prima fila 
e bocca nera poco lontano 
si porta a spasso per il paese 
la colpa del corpo e del poco sapere. 

1 comment:

Anonymous said...

veramente bella..
uno spaccato moolto attuale..
luca