Tuesday, June 22, 2010

L'uomo che verrà

Non è facile. Ormai avevo deciso di iniziare così questo post dunque rimango, rigorasamente, fedele alla linea. Fedele alla linea perchè questo insieme di immagini religiose, ma più che religiose mistiche, piacerebbe al buon Giovanni Lindo Ferretti (a tutti e due, s'intenda). Non dico che ci sia un Giovanni Lindo Ferretti buono e uno cattivo... semplicemente ce ne sono due.

La religione qui è religione d'Appennino, è religione di sudore e fatica, è religione di persone che amano il prossimo e la loro terra, è una religione vera, ben lontana dal marmo romano e dal barocco Berniniano. E' gente vera, persone fatte di carne e di ossa, di lacrime e sangue (come la manovra finanziaria tremontiana); ti viene voglia di spaccare quello schermo che hai davanti e andare li, da loro, chiedere come hanno fatto a resistere, a rimanere dritti di fronte allo schifo più totale della guerra e dalla violenza fine a se stessa. E'una fiaba forse, vicina a quella raccontata da Guillermo del Toro (Il Labirinto del Fauno), una fiaba italiana però, più dura di quelle che vengono raccontate fuori dai nostri confini, più essenziale, povera di effetti speciali e animali antropomorfi. Antropomorfo. Mi viene in mente Lombroso, mi vengono in mente le sue deliranti teorie che per il cinema vanno benissimo; il regista lo sa e allora il traditore è li, Pepe, faccia da traditore. Faccia da culo. Un pò assomiglia a Tarantino, questo Pepe.

E'un film in cui non si salva nessuno ma si salvano tutti. E' forse questa la grande metafora della storia che ci viene raccontata. Muoiono tutti ma se ne salva uno, il più importante, si salva la speranza, si salva Gesù Cristo di noi altri, si salva l'uomo che sarà più che verrà. Si salvano tutti e non si salva nessuno: non si salvano i partigiani e la lora inconscienza ma si salva il loro amare la terra in cui abitano, non si salvano i tedeschi ma l'ufficiale della Wermacht si (è l'eco neorealista), non si salva la chiesa ma si salva la fede e via proseguendo.

Della tecnica non mi va di parlarne, il film è perfetto così com'è. Parlarne sarebbe inutile. Scusate per la fretta e l'approssimazione quasi bozzistica (??) ma l'ora è tarda e io sono tardo.

Saluti