Monday, June 30, 2008
Spagna campione d' Europa
Wednesday, June 11, 2008
Sunday, June 8, 2008
Solitudine cronica
L' ho scritto qualche tempo fa ma potrebbe andare benissimo per queste giornate
"Solitudine cronica. Questo è il titolo della mia giornata, o meglio delle mie giornate. E’ colpa mia? Forse. Anzi, sicuramente. Potrei fare tranquillamente finta di niente come fanno tutti, uscire, sparare stronzate, forzarmi per non essere me stesso e risultare simpatico e spigliato. Ma non sono così e non mi va di sembare un’ altra persona. Non mi faccio trovare, o meglio, mi faccio cercare. E io cosa dovrei dire? Cosa dovrei fare? Farmi prendere per il culo un’ altra volta, l’ ennesima volta? Guarda che ho perso la fiducia in questi “grandi” sentimenti di cui tutti parlano e di cui tutti si sentono invasi. L’ amicizia, che cosa bella. Se fosse vera, si. Bellissima. Peccato che parliamo di un’ utopia, dell’ ennesima utopia in cui sono costretto a sperare e a specchiarmi. E’ dalle scuole materne che va avanti così la mia vita, uno un giorno è il tuo più grande amico e il giorno dopo non si ricorda neanche come il tuo nome. Quante volte è successo? E quante volte accadrà ancora?
Io ne ho pieni i coglioni, ne ho pieni i coglioni ok? E’ da quasi un anno che vago da solo nella mia solitudine, con qualche apparizione d’ accordo. Non ho ancora capito però se quelle apparizione si sarebbero mai manifestate senza la mia voglia, la voglia che esse comparissero. Questa domanda mi sta mangiando dentro, non la sopporto. Ogni giorno, ogni ora, ogni cazzo di secondo di una mia giornata di merda questa domanda mi si presenta davanti in tutta la sua freddezza. E io non so rispondere. Forse è per questo che mi sono chiuso in me stesso, forse è per questo che non ti/vi cerco, non riesco neanche a trovare me stesso (e neanche a cercarmi), come posso pensare di trovare qualcun altro?
La mia è una ridicola e goffa rincorsa alla ricerca di qualcuno con cui passare qualche ora, qualche minuto, qualcuno con cui passare qualcosa. Ridicola perché mi sembra sempre di essere l’ unico a volerlo, goffa per i miei modi…da bambino, da fottuto adolescente del cazzo in piena crisi esistenziale, che per farsi cagare deve gridare su qualche fottuto programma di messaggeria istantanea e cercare la parola di qualcuno che spesso non capisce proprio un cazzo di quello che ti passa per la testa.
Sono le 18.00, altro giorno passato in casa? Un altro giorno passato a fottersi il cervello con le solite cazzo di domande senza risposte? Forse si, forse no. Magari adesso qualcuno mi chiama e mi dice “Bella casot, ti passiamo a prendere andiamo a fare un giro poi tutti a mangiare qualcosa!”. Magari."
Thursday, June 5, 2008
In requiem del nostro paese
voleva la vita, voleva la vita,
la chiamavano bocca nera
metteva la vita sopra ogni cosa.
Appena scese alla stazione
nel paesino di Sant'Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un' italiana.
C'è chi la violenza la fa per noia
chi se la sceglie per professione
bocca nera né l'uno né l'altra
lei voleva pace e amore.
Ma la vita spesso conduce
a evadere la legge italiana
senza troppo indugiare se il cliente
ha il cuore libero oppure ha moglie.
E fu così che dal primo giorno dello sbarco
bocca nera si tirò addosso
l'ira funesta dei razzisti
a cui aveva invaso il paese.
Ma i razzisti di un"paesino"
non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto
si limitavano all'invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Mussolini a Palazzo Venezia
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Così una razzista immigrato lui stesso
senza lavoro e senza voglia
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutti il consiglio giusto.
E rivolgendosi agli stolti
li apostrofò con parole argute:
"l' invasione della nostra terra sarà punito-
disse- dall'ordine costituito".
E quelli andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
"quella schifosa è troppo nera
più di un pezzo di carbone".
E arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
La giustizia non è una dote
di cui sian colmi i carabinieri
e quella volta a prendere il treno
l'accompagnarono volentieri.
Alla stazione c'erano tutti
dal commissario al sagrestano
alla stazione c'erano tutti
con occhi violenti e il bastone in mano,
a insultare chi per un poco
senza pretese, senza pretese,
a insultare chi per un poco
portò un' altra cultura nel paese.
C'era un cartello giallo
con una scritta nera
diceva "Addio bocca nera
bruci in un forno o vada in galera".
Ma una notizia un po' originale
non compare in alcun giornale
come una freccia dall'arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva
chi mandò un fanculo, chi gettò un cazzo
chi si prenota per due schiaffoni.
Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un'estrema unzione
il male effimero del razzismo
la vuole espulsa dal paese.
E con il sindaco in prima fila
e bocca nera poco lontano
si porta a spasso per il paese
la colpa del corpo e del poco sapere.