Wednesday, December 15, 2010
siete tutti berlusconi
Saluti
Friday, December 3, 2010
Sulla moda, il pop e la merda. Intervento di Gio Ponti su Domus (1928)
Riporto questo estratto da un articolo apparso su Domus nel 1928. Dovrebbe farci riflettere sul significato della parola moda e soprattutto sulle distorsioni che ci vengono vendute dalla nostra società, dove l'omogeneizzato è il cibo per i bambini e l'omologazione è il pasto per i grandi.
Non è il moderno di moda che mi interessa; è stato di moda anche il 'liberty', tutto è stato di moda e quelle che ci paion oggi le più brutte cose son anch'esse state di moda: l'accedere a una cosa attraverso la moda è la via più superficiale, irresponsabile, vile, indegna di noi. Un'altra cosa vi chiedo o vi dico come Architetto: non fatevi la casa (possiamo estendere il concetto di casa alla nostra vita, dico io) secondo la moda, ma secondo l'intelligenza e con un'amorosa cultura e un nostrano buon senso [...] essa non deve essere di moda, perché non deve passare di moda.
Gio Ponti, Domus, 1928
Wednesday, December 1, 2010
Villari in La Pittura Moderna
Per un attimo stacco la mia testa dallo studio e propongo qui sopra un intervento di Villari comparso su Pittura Moderna. Dovrebbe risultare interessante, soprattutto se contestualizzato nel nostro qui-e-ora
"Noi abbiamo una meravigliosa disposizione alle arti del disegno, della quale facciamo uso ed abuso; ma per la più parte di noi esse sono un grande, uno splendido ornamento, se si vuole, ma non più che un ornamento della cultura nazionale [...] Il filosofo, lo storico, l'uomo di lettere le risguardano assai spesso come soggetto lontano dai loro studi, non più che un piacevole e nobile passatempo. [...] Ma v'è egli un dubbio al mondo che l'arte sia, con la poesia, la letteratura, la musica (aggiungo io) e la scienza, una delle forme che piglia la vita intellettuale d'un popolo?[...] Osservo i quadri non solo per quel che valgono in se stess, ma come manifestazioni della cultura nazionale, come mezzi atti a promuoverla.[...] Una lunga esperienza ha fatto capire che oggi l'industria non può più progredire senza il sussidio di due grandi forze: la scienza e il disegno. Lo studio dell'arte ha dunque un doppio vantaggio, perché essa si connette con la industria da un lato, e con la più alta cultura letteraria dall' altro. V'è egli una materia di pubblico insegnamento o di nazionale cultura che meriti maggiore attenzione?"Villari, Pittura Moderna, 1884