Thursday, April 17, 2008

Bipolarismo. Elezioni. Berlusconi.

Ho aspettato un pò a scrivere su queste ultime elezioni. Non volevo farmi condizionare troppo dal momento e dai flussi di rabbia che stanno girando nel mio corpo, ma ora posso aprirmi in maniera abbastanza lucida. 
Partiamo da sinistra e dalla scomparsa della sinistra. Dispiace ma un pò era nell' aria, il nuovo schieramento è nato vecchio, le idee sono vecchie e anche Bertinotti è vecchio. Molti elettori poi (fra cui il sottoscritto) hanno votato più "contro" che "pro" e da qui si può capire il risultato disastroso. Alle amministrative cambieranno molte cose. Tralascio il discorso PD perchè non saprei bene cosa dire, non credo molto in questo progetto e non mi va di perdere tempo in discorsi sterili e lontani dalla mia persona. Semplicemente è un partito troppo serio e poco colorato. 
Veniamo al vincitore, anzi, ai vincitori. Ebbene si. I soliti giornalisti, i ridicoli giornalisti italiani, ci parlano di bi-partitismo, di bi-polarismo, di svolta anglosassone per il nostro paese. Ma non hanno fatto bene i conti, probabilmente. Nel PD infatti è presente l' Italia dei Valori, che tra l' altro ha fatto un ottimo risultato, mentre nel PDL abbiamo la Lega Nord che ha ottenuto ancora più voti. Il bipolarismo non esiste e credo che in Italia non possa esistere. Non vedo come. E' un fatto storico questo, non possiamo inventarci bipolari nel giro di due giorni. 
Vorrei anche parlare in maniera più soggettiva, vorrei parlare di Berlusconi e della Lega, vorrei parlare dei tanti condannati e condannabili presenti in parlamento e in senato...vorrei. Mi manca la forza però, sia mentale che fisica, di farlo. In questo momento così schifoso vorrei solo fare qualcosa per questo paese, mi verrebbe voglia di entrare da qualche parte in politica, mi verrebbe voglia di fare una sana e onesta opposizione a questo sistema corrotto e incivile, ricco di odio e opportunismo. Non lo farei per me, lo farei per i giovani e per i giovani che verranno. Intanto, mentre sto scrivendo, questo sistema che voi chiamate bipartitico sta già producendo i primi veleni. Bossi rivendica e Berlusconi non vuole concedere, uno urla l' altro grida...e via dicendo. Il bel paese non c'è più, il sole di rado...che merda.

Saturday, April 5, 2008

Non volevo farlo

Ma oggi sono abbastanza ispirato. Quindi pubblico un mio piccolo racconto. Non mi piace di solito fare queste cose, quello che ho scritto non lo faccio leggere a nessuno, ma questo alla fine è abbastanza fuori di me e può essere letto. A voi. 

26Gennaio 2008

"Disteso su un prato, non di quelli belli che si vedono nelle pubblicità, ma con i colori dell' autunno, un erba malata. Ha funzionato tanto uguale, non mi interessava il prato ma il cielo. Era come un dipinto infinito che abbracciava il mondo, colori fantastici che neanche il più grande Botticelli sarebbe riuscito a mettere su tela e nemmeno a immaginare.

Ho girato lo sguardo, per una buona volta cazzo. E ho visto le alpi, le cime innevate, potevo toccare la ricca borghesia italiana che si dava da fare con la neve bianca. In mezzo lo smog, nel cielo e nelle teste, la pianura padana così arida e priva di ogni colore fantascentifico, solo grigio e grigio.

Poi mi sdraio, e guardo in alto. Inquinamento sonoro, non ci stava li in mezzo, in quella pace, ma ha attirato la mia attenzione. Guardo quel cielo così azzurro, striscie bianche, qualche nuvola e una ics...perfetto incrocio di traiettorie, allegoria perfetta della vita umana. Non siamo in fondo tante linee? Linee che ogni tanto si incontrano, collidono e condividono qualche punto, poi via separati in maniera inequivocabile come se niente fosse successo. Peccato che sul foglio della vita i punti di contatto rimangono all' infinito. Puoi fare anche finta di rimuoverli, o di averli già rimossi, ma sono stronzate da gente "adulta". No so se servono tre coordinate x,y,z per i punti di contatto...forse si..forse no. Forse la meno importante è la y, l' altezza. Non importa quanto si è alti cazzo. La x è l' ampiezza del tempo, ordinariamente poco dilungato..poi la z. La z che a scuola nessuno te la spiega con dovuta minuzia, forse perchè i prof sono stanchi, forse perchè vogliono tenere nascosto il segreto. La z è la coordinata più importante, infatti, rappresenta la profondità di questi punti di contatto, quanto ti sono penetrati dentro, giù fino al tricuspide.

Poi le linee svaniscono, si allargano, invecchiano, non hanno la minima parvenza della perfezione iniziale e nessuno se le ricorda più. Io quel punto però me lo ricordo. E' un pò come la mia luna, il mio pianeta personale, la mia stella polare, il mio cazzo di sole. E' sempre li, rimane, non fa la fine di tutte le altre linee." 

Ancora qua a parlare di lui

CITTA' DEL VATICANO - Il divorzio e l'aborto sono "colpe gravi" che "ledono la dignità della persona umana, implicano una profonda ingiustizia nei rapporti umani e sociali e offendono Dio stesso, garante del patto coniugale ed autore della vita". Lo ha affermato oggi Benedetto XVI, invitando però la Chiesa ad "accostarsi con amore e delicatezza, con premura e attenzione materna" alle persone che "ne portano le ferite interiori" e cercano "la possibilità di una ripresa".

Benedetto XVI, 5 Aprile 2008 


Ebbene si, siamo ancora qui a parlare di lui e delle sue sagge dichiarazioni rilasciate più o meno quotidianamente. Lascio perdere la figuraccia della Sapienza, che ha fatto lui e non l' università come ci vogliono far credere, lascio perdere le ultime perle su Wojtyla supereroe, ma queste cagate mi fanno incazzare. 
Il divorzio e l' aborto sono colpe gravi. Colpe di chi? Una ragazzina di 14, 15, 16, 17 anni, incinta a causa di una violenza, si deve portare dentro il risultato di questa violenza? La colpa grave è sua o della società che svilisce la donna ogni giorno di più  (e le donne sembrano quasi contente di questo)? La colpa non è forse del maschilismo imperante che anche la chiesa appoggia da quando è nata, distruggendo il concetto stesso di Cristianesimo portato avanti da Gesù? L' aborto non è una cosa bella, e penso che su questo tutti siano d' accordo. Ma perchè l' ipocrisia, perchè combattere una legge giusta (la 194) che ha diminuito drasticamente gli aborti, in particolare quelli clandestini? Perchè caro Papa non si parla di Genova, in cui si eseguivano aborti clandestini in una clinica gestita da suore. Perchè cazzo? Lei crede, cara sua santità, che una donna sia così felice di abortire, crede che in lei non rimanga niente di quell' esperienza, crede che gli atei siano persone totalemente prive di sentimenti guidate dal demonio? 
Il divorzio...ah già il divorzio, anche questa colpa grave che lede la dignità della persona. Non è più lesivo forse portare avanti un rapporto finito, continuare a farsi del male? Per cosa? Per rispettare UN CONTRATTO fatto davanti a qualche sacerdote e affossare tutto quello che è realmente dignità umana. La dignità umana non si affossa con il divorzio o con l' aborto, affossare la dignità umana significa lasciar perdere la propria dignità per seguire principi che altri impongono. Questa vuol dire perdere la dignità.
Caro Benedetto, il patto coniugale... Credo che il legame fra due persone sia sancito solo da una forza, l' amore. Non esistono patti o contratti in amore, per questo sono profondamente contrario al matrimonio. Non riesco a concerpire il fatto di dover firmare un libro, il fatto di fare promesse quando in realtà si sa già che un giorno, improvvisamente e senza cause apparenti, tutto potrebbe finire. Molto meglio sposarsi ogni giorno, fino al giorno in cui il punto d' incontro verrà meno, per lasciarsi in modo veramente dignitoso. 
Ratzinga, se ne torni ad Avignone con il suo apostolo Ferrara...seguito dalla spirito soprannaturale di Wojtyla. 

Wednesday, April 2, 2008

Pensieri storici parte 1 CIAK


So che con questo post farò scappare quei due nonsobenecomedefinirli (ai quali sono un sacco grato) che leggono questo blog, ma devo farlo! 
Oggi ho iniziato il corso monografico di storia sul libro di Karl Polanyi "La grande transformazione". Da qui deriva tutto il ragionamento che ho fatto, aiutato dal professore; un incredibile cazzata che mi sembra però tremendamente attuale e con qualche verità (supposta in tutti i sensi). 
Il secolo che va dal 1814 al 1914 viene chiamato, da Polanyi, il secolo della pace poichè in questo periodo non abbiamo assistito a nessuno scontro fra grandi potenze. Il motivo di questa stranezza non va ricercato nella bontà umana e nel desiderio di vivere in pace nell' unico mondo che abbiamo, ma piuttosto nella nascita di un fenomeno chiamato alta finanza. Questo si può riassumere attraverso una storiella abbastanza semplice, che io riporterò in maniera abbastanza imprecisa. Parlo al presente riferendomi al 1800. Siamo in pieno sviluppo industriale e anche in piena fase colonialista/imperialista, si costruisce una grande rete ferroviaria in quasi tutti i paesi europei e si entra anche in una fase di libero mercato globale. Il valore di scambio delle monete è dato dal cambio aureo, cioè il valore dei soldi è dato dal valore dell' oro (detto in maniera molto approssimativa). In tutto questo continuo evolversi i paesi hanno bisogno di investire fortemente e quindi hanno bisogno di una grande quantità di denaro. A chi chiedere? Alle banche, sono fatte apposta. Ma le banche più piccole (nazionali) non possono farsi carico di un onere così grande, per cui sono costrette ad affidarsi a banche maggiori (ad esempio quella Viennese, di cui non ricordo il nome, gestita da banchieri ebrei..questo sarà importante per la storia di qualche anno dopo). Questo giro di soldi a livello mondiale viene appunto chiamato alta finanza. In quel secolo dunque le banche avevano in mano il destino di diversi paesi e, più in generale, del mondo intero. Un conflitto globale avrebbe completamente devastato l' economia, i titoli bancari dei paesi coinvolti sarebbero crollati, facendo così cadere l' intero sistema. Tutto questo portò ad una certa stabilità globale, con qualche conflitto qua e la in ambito coloniale, ma la diplomazia ha avuto quasi sempre la meglio. I banchieri tenevano a bada gli stati "canaglia" che crevano tensioni, minacciandoli di vendere i titoli di stato a prezzi stracciati causando così il crollo economico di quel paese. Tutta questa politica è stata appoggiata fortemente da Otto Von Bismarck, temendo un' alleanza fra Russia, Gran Bretagna e Francia contro il nascente Impero Tedesco. Con la nascita delle ideologie più nazionaliste e con le rivendicazioni territoriali si arriva però ad un abbandono di questo sistema per approdare ad un economia definita di guerra. Questo era un tipo di finanza "autarchica" in cui le banche nazionali vendevano una grande quantità di titoli di stato ai cittadini per finanziare gli investimenti del paese. Questa economia durò fino al 1945 e forse, più in generale, fino al 1991. I due grandi blocchi che si sono opposti per circa 50 anni hanno limitato molto il libero mercato e possiamo dire che vi erano due grandi economie, quella occidentale e quella orientale. 
Ora la situazione pare, almeno a me, più simile a quella del 1814-1914. Se ci pensiamo la nostra epoca non ha vissuto guerre globali ma solo scontri (anche troppi) a livello locale. Il libero mercato c'è, tant'è che si parla sempre di globalizzazione, e le banche hanno sempre più peso nelle decisioni politiche. Possiamo anzi dire che l' economia è diventata politica e viceversa. In tutto questo abbiamo assistito anche a crisi che dimostrano l' importanza dell' economia bancaria a livello globale, basti pensare al caso Argentina e Indonesia. Paesi così lontani che di fatto hanno portato alla perdita di un ingente somma di denaro a tanti investitori sparsi per il mondo. 
Direi che anche a livello diplomatico le banche, o per generalizzare i soldi, stanno facendo quello che già avevano fatto nel secolo della pace. Assistiamo, come ho già detto, a tanti scontri locali (con coinvolte anche, anzi sempre, grandi potenze) e a forti tensioni fra grandi paesi che vengono quasi sempre risolte dalla diplomazia internazionale. 
Cosa può modificare questo assetto? Non credo più nell' avvento di un nuovo tipo di nazionalismo, ma forse un crollo economico di una grande potenza e di conseguenza un terremoto economico potrebbe rivelarsi un' occasione imperidibile per qualsiasi stato emergente (qualsiasi citazione ai mutui sub-prime è casuale). Stiamoci attenti. 
Tutto questo per dire che il nostro mondo è così bello e unico, che sarebbe un peccato buttare via tutto quello che abbiamo fatto in tanti anni per quattro fogli di carta a cui noi, e questo se ci pensate è ridicolo, diamo un valore.

Tuesday, April 1, 2008

Toy fuo-ry

Ci avete fatto caso? Non esistono più negozi di giocattoli. Ricordo la mia infanzia e i nomi mitici che potevano cambiarmi un intero pomeriggio, potevano cambiare il mio umore e potevano farmi fare cose che non avrei mai fatto (ad esempio la cacca quando era dura).
Nizzi, Peter Pan, Toyland, lacartoleriasottoilconad... Ricordo interi pomeriggi passati a costruire con i Lego, a inventarmi storie fantastiche con i personaggi delle Playmobil, a condurre battaglie epiche con i soldatini verdi e grigi, a fare corse infinite con le MicroMachines...ricordo quel fottuto van delle MicroMachines che non mi hanno mai comprato e che sogno ancora la notte. Ricordo il veliero dei pirati delle playmobil e di quanto ero felice nel vederlo comparire sotto la carta che lo impacchettava. Tutto questo è finito, sostituito dalla tecnologia e dall' elettronica. Giro per Reggio e ora al posto di quei negozi c'è un negozio di vestiti, un' orificeria e un altro negozio di vestiti. L' unico negozio di giocattoli rimasto è il toys center, brutta copia di qualche grande magazzino americano che vende comunque giochi sempre più videogiochi. I bambini di oggi incominciano a giocare alla Playstation a 6 anni? 5? 4? 3? Che cazzo di bambini diventeranno questi? Quando ero in macchina con i parenti si parlava e si giocava a chivedepiùcasegialle. Ora si gioca alla psp o alla nds. Non voglio fare il solito moralista contro i genitori che lasciano i figli in mezzo a questa merda, avranno le loro ragioni e spesso sono forzati a fare questo, voglio solo farvi notare questa cosa. Magari l' avevate già notato e sono arrivato tardi io, ma la scomparsa dei giochi (quelli veri) mi fa incazzare. Cazzo! 

Olà!