Riporto questo estratto da un articolo apparso su Domus nel 1928. Dovrebbe farci riflettere sul significato della parola moda e soprattutto sulle distorsioni che ci vengono vendute dalla nostra società, dove l'omogeneizzato è il cibo per i bambini e l'omologazione è il pasto per i grandi.
Non è il moderno di moda che mi interessa; è stato di moda anche il 'liberty', tutto è stato di moda e quelle che ci paion oggi le più brutte cose son anch'esse state di moda: l'accedere a una cosa attraverso la moda è la via più superficiale, irresponsabile, vile, indegna di noi. Un'altra cosa vi chiedo o vi dico come Architetto: non fatevi la casa (possiamo estendere il concetto di casa alla nostra vita, dico io) secondo la moda, ma secondo l'intelligenza e con un'amorosa cultura e un nostrano buon senso [...] essa non deve essere di moda, perché non deve passare di moda.
Gio Ponti, Domus, 1928
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